In questa guida spieghiamo quando seminare l’aneto.
Tra le piante aromatiche più apprezzate e conosciute per il loro uso in cucina vi è l’aneto, un piccolo arbusto annuale dall’aspetto appetitoso simile a diverse spezie. Spesso confuso per il finocchio, l’aneto è in realtà non produce ortaggi di grandi dimensioni, e anzi si limita a produrre piccoli fiori e gustosi semi. Se con l’arrivo della bella stagione ti è venuta voglia di arricchire l’orto, quasi certamente avrai pensato anche a questa spezia.
Ma quando di semina l’aneto? Quali sono le caratteristiche richieste dalla pianta per prosperare? Se sei curioso di saperne di più, prima di acquistare i semi ti consigliamo di proseguire nella lettura: passo dopo passo, ti aiuteremo a capire se questa erba aromatica sia o meno adatta alle tue esigenze e soprattutto se essa possa adattarsi alla coltivazione in vaso. Prima di cominciare quindi, occorre conoscere più da vicino quest’essenza, cercando di capire come riconoscerla e come curarla prima, durante e dopo la semina. Sei pronto? Allora cominciamo!
Indice
Caratteristiche dell’aneto
Conosciuto anche con il nome di finocchietto selvatico, l’aneto è una pianta rustica tipica delle zone a clima secco e caldo, molto diffusa sulle coste del Mediterraneo. Alla vista si presenta come un’erba spontanea dal portamento ad arbusto, e la sua denominazione botanica è quella di Anethum graveolens. Meno generosi i nominativi ad esso attribuiti dalla sapienza popolare, che lo portano spesso ad essere chiamato finocchio fetido o odoroso. L’altezza della pianta, che in condizioni particolarmente favorevoli allunga la propria vita a due anni, parte da un minimo di 20 cm, per arrivare anche a più di 1 metro di altezza. Lo stelo è eretto, e quasi sempre è privo di ramificazione. Nella parte alta, vicino ai fiori, l’aneto produce i rami e le foglie, le quali formano una ombrella composta, ovvero una conformazione a raggi che si espande in tutte le direzioni.
I fiori, di colore giallo o verdastro, non superano singolarmente le dimensioni di 2 cm. Essi si raccolgono però nella parte superiore della pianta, dando origine ai frutti, i quali hanno l’aspetto di semi di lunghezza variabile tra i 4 e i 5 mm. La riproduzione della pianta avviene per impollinazione da parte degli insetti. Esistono ad oggi numerose varietà dell’aneto, come per esempio la anatolicum, la copiosum, la nanum, la parvifolium.
Quando si pianta l’aneto
Essendo una pianta abituata a climi temperati e secchi, il periodo dell’anno migliore per seminare l’aneto è compreso tra la primavera e l’estate, vale a dire nei mesi che vanno da marzo a giugno circa. In Italia, l’aneto è considerato raro, anche se è possibile coltivarlo fino a 1000 m sopra il livello del mare. Chiaramente, maggiore è il rischio di gelo, minore è la possibilità di farlo crescere in modo vigoroso.
Se abiti in montagna per esempio, il consiglio è di seminare l’aneto ad aprile o a maggio, permettendo così alla piantina di svilupparsi senza il rischio di incorrere nelle gelate tardive. La temperatura ideale di germinazione dell’aneto si aggira intorno ai 18-20°C, pertanto è consigliato esporre i semi e le piantine al sole pieno.
Per quanto riguarda le principali tecniche di semina, il consiglio è di utilizzare terricci a pH neutro (6 o 7) e di tipo universale, a patto che siano ben drenati. Ricordiamo che l’aneto tollera bene l’aridità, ma è sempre necessario garantirgli una buona ossigenazione. L’innaffiatura della pianta deve essere frequente, anche se il terriccio non deve risultare completamente bagnato troppo a lungo. Il consiglio è di mantenerlo umido, ma di non eccedere con l’irrigazione se non durante i mesi più caldi.
Come coltivare l’aneto in terra
Se hai scelto di coltivare l’aneto in terra, il consiglio è quello di effettuare una vangatura preventiva ad una profondità di almeno 20 cm. Questa operazione ti permetterà di garantire la circolazione di più ossigeno, il quale farà crescere le piante in modo più florido.
La messa a dimora dei semi può avvenire in aprile, ad una profondità di circa 5 mm dalla superficie del terreno e mantenendo tra un esemplare e l’altro circa 10 cm. Quando i primi esemplari cresceranno, si consiglia di sfoltire le fila rimuovendo quelli più deboli e lasciando tra una pianta e l’altra almeno 20 cm. Tra una fila e l’altra è sufficiente lasciare circa 30 cm.
Se hai un orto, il consiglio è di evitare di posizionare troppo vicini tra loro gli esemplari di aneto e di finocchio, in quanto con il passare del tempo le due specie potrebbero ibridarsi e confondere gli aromi risultanti.
Bene invece la consociazione con tutte le altre principali specie estive da orto, le quali oltretutto beneficeranno della presenza dell’aneto. Questa pianta infatti presenta blande proprietà repellenti naturali, e se presente in quantità consistenti aiuta a tenere lontani gli afidi.
La moltiplicazione dell’aneto avviene naturalmente in presenza di insetti impollinatori, anche se il metodo più pratico per chi intende utilizzarne generose quantità in cucina consiste indubbiamente nella semina. Fortunatamente, anche se questa pianta non è molto diffusa in Italia, è piuttosto semplice trovarne i semi in commercio.
Se le piante che hai fatto crescere riescono a completare il proprio ciclo vitale, potrai anche seminare i frutti maturati prima dell’autunno, disponendoli in serra riscaldata o attendendo l’avvento della primavera successiva.
Piantare l’aneto in vaso
L’aneto è una pianta di dimensioni medio-piccole, e proprio in virtù di questa sua caratteristica si presta particolarmente bene per essere coltivato in vaso. Per fare in modo che il tuo esperimento di orto in terrazzo o in balcone funzioni al meglio però, è sempre bene fornire alla pianta uno spazio adeguato, che nel caso dell’aneto è di almeno 30 cm di profondità.
Questa specie tende infatti a sviluppare un apparato radicale fittonante, il quale procede verso il basso più che mantenersi in superficie.
Oltre a ciò, il consiglio è di posizionare i vasi contenenti aneti in un punto del balcone ben esposto, il più possibile baciato dai raggi solari. Non è consigliato infine l’uso del sottovaso, il quale potrebbe contribuire a causare marciumi radicali.
Concimazione dell’aneto
Per godere di raccolti abbondanti e donare alla pianta tutto il nutrimento di cui hai bisogno, dovrai ricordarti di concimare l’aneto sia al momento della messa a dimora, sia periodicamente durante la stagione vegetativa. Se hai seminato l’aneto in terra, puoi ricorrere all’uso di stallatico o di
compost, mentre se semini in vaso ti consigliamo di ricorrere a prodotti specifici in forma granulare o liquida.
Quando si raccoglie l’aneto
Una volta che la pianta è messa a dimora e si è sviluppata, è possibile prelevarne le foglie per i seguenti mesi a venire, fino a quando le foglie non iniziano a seccare per il freddo. L’aneto in vaso e conservato in serra riscaldata può invece essere raccolto tutto l’anno, fino a quando la pianta avrà completato il proprio ciclo.
Oltre che fresco, l’aneto viene spesso consumato anche dopo essere stato essiccato, sminuzzandone le foglie sino ad ottenere una polvere grossolana. Se vuoi impiegare anche tu questa tecnica di conservazione, ti consigliamo di selezionare i fusti più ricchi durante la stagione estiva, quando i semi sono quasi completamente maturati e il clima è secco ed asciutto. Dopo averli tagliati, posizionali su una carta assorbente esponendoli alla luce diretta del Sole.
Prezzo dei Semi di Aneto
Di seguito è possibile trovare le diverse varietà di semi di aneto con il relativo prezzo.