In questa guida spieghiamo quando piantare la chia.
Questa pianta originaria dell’America centrale è infatti conosciuta per via delle sue proprietà benefiche, sia dal punto di vista curativo che da quello nutrizionale. Caratterizzata da alti fusti e da violacei fiorellini, la chia è spesso richiesta da coloro i quali intendano consumare una fonte ricca di proteine vegetali. Ma quali sono le esigenze di coltivazione di questa pianta? Quali i mesi dell’anno migliori per seminarla e vederla germinare velocemente? Se sei curioso di scoprire di più sulla coltivazione della chia sei nel posto giusto: di seguito elencheremo tutto quello che c’è da sapere per ottenere raccolti abbondanti e soprattutto sani, massimizzando la produzione di semi di chia durante tutto l’anno.
Indice
Caratteristiche chia
Anche nota come Salvia Hispanica, la chia è una pianta che si coltiva da pochissimo tempo nelle aree temperate del continente europeo. Prima del 2012 infatti, essa era coltivata solo in ambienti molto più caldi, appartenenti alle aree centrali del continente americano. Data la sempre crescente richiesta di semi di chia (i quali sono ricchi di acidi grassi sani Omega 3 e Omega 6, indispensabili per la salute del corpo umano), pian piano sono state create varianti di Salvia Hispanica capaci di resiste anche a più basse temperature, e che quindi possono essere tranquillamente seminate in Italia.
La pianta di chia presenta una tipica struttura a fusto che tende a crescere fino a ben 1,5 metri di altezza, mentre foglie e fiori presentano dimensioni piuttosto contenute.
Si tratta di una specie antica che predilige temperature medio alte, ma che non per questo non può essere coltivata anche in montagna.
Quando si semina la chia
Vista la necessità di non esporre le piantine di chia a temperature inferiori ai 15°C, è consigliato disporre in terra i semi verso la fine del mese di febbraio e l’inizio di marzo, anche se questa indicazione deve essere adattata alle varie latitudini e soprattutto alle altitudini alla quale si trovano i campi.
L’obiettivo è quello di evitare le gelate, in quanto temperature troppo basse potrebbero ritardare la crescita dei semi e portare a marcescenza, quando non addirittura alla morte delle piante appena nate. Se hai intenzione di procedere alla semina della chia in una zona di campagna in pianura, marzo è il mese migliore in cui procedere, soprattutto se abiti in aree costiere del Mediterraneo.
Se invece vivi in una zona di montagna, il consiglio è di seminare la chia solo una volta giunto il mese di aprile, possibilmente disponendo i semi prima in un semenzaio (da riparare con una serra fredda) e poi le piantine direttamente in terra, quando avranno raggiunto l’altezza di 5-10 cm.
Così facendo potrai evitare che gli esemplari subiscano sbalzi di temperatura troppo intensi, i quali finirebbero per compromettere la crescita sana delle piantine.
Se invece abiti in zone molto fredde il consiglio è di seminare la chia in vaso, tenendo riparati i piccoli esemplari fino all’arrivo della primavera inoltrata. In questo secondo caso però, dovrai fare in modo che le piante siano comunque ben esposte al sole.
Una volta seminata, la chia impiega circa 4-6 mesi per dare vita ai primi frutti.
Come seminare la chia
Ora che conosciamo meglio le esigenze della pianta di chia, è il momento di passare alla pratica. Dopo aver reperito i semi della varietà di tuo interesse, il consiglio è di preparare le fila nel campo che utilizzerai, separandole l’una dall’altra di almeno 80 cm.
Fatto ciò, posiziona i semi in piccole conche di non più di 1 cm di profondità, avendo cura di ricoprirli per bene effettuando una leggerissima pressione del terriccio. Dopo aver completato questa operazione, procedi con l’irrigazione del terriccio.
Se nella zona circostante sono presenti molte erbacce o piante infestanti, il consiglio è di proteggere le piantine di chia effettuando una pacciamatura, che potrai ottenere applicando sul terreno circostante a ogni esemplare sia della paglia, sia dei teli di colore scuro.
Attenzione ai ristagni di umidità però, i quali non fanno bene alla chia e rischiano soprattutto nei mesi più caldi di dare vita alla proliferazione di funghi.
Come coltivare la chia
Ci sono alcune condizioni che dovrai soddisfare per ottenere il massimo dalla pianta di chia, le quali riguardano principalmente la qualità del terreno, l’esposizione, l’innaffiatura della pianta e la concimazione.
Iniziamo subito con uno degli aspetti cruciali per la salute di qualsiasi orto, ovvero la scelta del terreno. La chia fortunatamente da questo punto di vista non ti mette troppo in difficoltà, in quanto risponde bene alla coltivazione nella maggior parte dei terreni, siano essi leggermente acidi, basici o di natura più sabbioso-argillosa.
La disposizione delle piantine in terra deve prevedere un distanziamento di almeno 70-80 cm, mentre se scegli di piantare la chia in vaso dovrai preoccuparti di reperire recipienti piuttosto grandi, cercando comunque di distanziare gli esemplari di almeno 30 cm l’uno dall’altro.
Il fattore che invece non dovrai assolutamente sottovalutare per tutelare la crescita delle piantine è l’esposizione solare, la quale dovrà essere il più diretta possibile sin dalle prime fasi di crescita degli esemplari. Non dimenticare infatti che si tratta di una specie proveniente da zone del globo molto calde, e che per questo motivo deve ricevere molta luce solare diretta per molte ore al giorno.
Nonostante ciò, ricorda comunque di tenere la chia in zone riparate, in quanto mal tollera gli sbalzi termici.
Quanto bisogna bagnare la chia?
L’irrigazione della chia è piuttosto semplice da gestire: questa pianta è infatti abituata a prosperare anche in aree desertiche o piuttosto aride e risponde male ai ristagni idrici. Ecco perché il terriccio in cui la pianterai dovrà rimanere umido praticamente solo in fase di germinazione, per essere poi irrigato molto meno frequentemente, indicativamente non più di tre volte a settimana, anche a seconda di quanto piova nella tua zona.
Per garantire il massimo del comfort alle piante di chia è dunque consigliato rendere il terriccio i più possibile drenante, magari aggiungendo alla terra della pietra pomice, della torba o della sabbia di fiume mista.
Va da sé che la chia coltivata in vaso necessita invece di più irrigazioni, in quanto l’ambiente in cui vive è delimitato e non comunica con il terreno.
Raccolta dei semi di chia
A seconda delle condizioni climatiche, potrai raccogliere i semi di chia a partire dall’estate, quando la pianta sarà in piena fioritura o anche leggermente più avanti, quando i fiori inizieranno piano piano a perdere i propri petali.
L’operazione di raccolta è piuttosto lenta però: per trovare i semi è infatti necessario scandagliare con attenzione tutti i piccoli fiori, avendo cura di non far cadere questi preziosi prodotti naturali toccandoli inavvertitamente con le dita.
Una volta trovati gli esemplari con i semi, potrai poi tagliare le cime della pianta e lasciarle seccare. Quando saranno completamente secche, ti basterà iniziare a premere leggermente le cime: et voilà! I semi di chia inizieranno a fare capolino uno dopo l’altro: per isolarli, armati di setaccio e tieni solo le parti buone!
Solitamente, un ettaro di terreno in cui viene coltivata la chia secondo le modalità qui indicate riesce a fornire circa 6 kg di semi. Nel complesso dunque, la coltivazione della chia non è più difficile di quella di molte altre piante consumate in Italia. Importante è cercare di prediligere la coltivazione biologica, ovvero quella che non preveda l’uso di pesticidi.
Prezzo dei Semi di Chia
Di seguito è possibile trovare le diverse varietà di semi di chia con il relativo prezzo.