In questa guida spieghiamo quando piantare il tagete.
Cerchi un fiore che risulti bello, appariscente ma allo stesso tempo robusto? Se la risposta a questa domanda è sì, capire quando piantare il Tagete potrebbe rivelarsi una mossa vincente. Conoscere alla perfezione questo splendido fiore dai caldi petali dorati ti permette di donare un tocco di classe alle tue aiuole e al tuo balcone, senza per questo spendere cifre eccessive presso vivai e fioristi.
Il Tagete infatti rappresenta una soluzione ottimale per la decorazione di spazi verdi e di terrazzi, in quanto può facilmente essere seminato in terra o in vaso. Se sei affascinato dall’idea di popolare i tuoi spazi con questa specie quindi, ti consigliamo di rimanere con noi. Nel corso della guida scopriremo tutto quello che c’è da sapere su questo splendido fiore, concentrandoci sugli aspetti più importanti relativi alla sua semina, alla sua coltivazione e ai vari usi che si possono fare del Tagete.
Caratteristiche Tagete
Contraddistinto da fiori ricchi di petali soffici e frastagliati, il Tagete è una pianta annuale o perenne appartenente alla famiglia delle Asteracee. Anche noto con la denominazione di garofano indiano, questo meraviglioso bocciolo restituisce colorazioni calde che spaziano dal rosso all’arancione, passando anche per gialli carichi ed intensi di grande effetto.
Il fusto del Tagete è eretto e può raggiungere a seconda delle varietà, ne esistono oltre 50,lunghezze che vanno dai 20 ai 60 cm, ed il suo colore è un verde striato. Le foglie sono invece ovali e scure, leggermente pelose.
Il Tagete è un fiore certamente molto bello da vedere, ma che in realtà viene spesso utilizzato in campo agricolo con lo scopo di tenere alla larga nematodi, vermi cilindrici presenti in moltissimi ambienti, e altri organismi potenzialmente pericolosi per la salute delle piantagioni. L’essudato delle radici del Tagete infatti produce odori e sostanze molto sgradevoli, capaci di allontanare facilmente i nemici dell’orto. Per questo motivo, spesso si associa la sua presenza a colture come quelle del pomodoro e di altri ortaggi, ma in realtà il Tagete viene piantato anche perché capace di attrarre api e altri insetti impollinatori.
Le sue virtù in pratica sono davvero tantissime, pertanto può essere interessante scoprire più nel dettaglio quali necessità botaniche presenti la pianta di Tagete e quando sia il momento migliore per seminarla.
Quando seminare il Tagete
Il Tagete è una pianta annuale che va seminata in primavera, quando le temperature iniziano a salire e non c’è più il rischio di gelate. Si tratta infatti di una specie che predilige climi temperati e di matrice mediterranea, non a caso estremamente diffusa ed amata in paesi come il Messico, il Nord Africa e altri luoghi del Mediterraneo.
In alcune zone più calde, la semina del Tagete può essere effettuata anche in autunno. Generalmente, i semini del Tagete vengono messi in semenzaio nel periodo dell’anno che va da fine febbraio a metà marzo (nelle zone climatiche più rigide anche ad aprile), in modo che essi possano dapprima germinare e poi essere trapiantati in terra o in vaso in un secondo momento, quando la piantina è cresciuta fino a raggiungere un’altezza di 10 cm circa.
Per quanto riguarda le tecniche di semina, si può utilizzare sia quella diretta in piena terra oppure quella in vaso, chiaramente in base agli scopi e alle disponibilità di ciascun coltivatore. In entrambi i casi comunque, la posa del seme richiede una profondità di circa 1 cm. I semi messi a dimora infine, devono essere coperti da uno strato di terriccio fine.
Come spesso accade quando bisogna seminare piante ornamentali e fiori, è sempre necessario preparare il terreno circostante rimuovendo eventuali erbacce e sassi, arricchendolo con del compost o dell’humus (i migliori fertilizzanti naturali) per migliorare la fertilità. Per la semina in vaso invece, si possono impiegare vasi di plastica o di terracotta con un diametro di almeno 15-20 cm, riempiti con del terriccio universale o specifico per fiori, a sua volta arricchito con stallatico o altri fertilizzanti naturali.
Subito dopo aver disposto le semenze in terra, è importante mantenere il terreno umido ma non troppo bagnato, evitando di creare ristagni d’acqua che potrebbero causare marciumi. Il Tagete predilige infatti un terreno ben drenato e fertile, con un pH compreso tra 6 e 7. La pianta può tollerare terreni leggermente acidi o alcalini, con una predisposizione naturale per la prima tipologia. Ti consigliamo poi di verificare che prima della messa a dimora il terreno sia stato lavorato in modo profondo, in modo che le radici dei Tageti possano espandersi facilmente.
Se disposti correttamente in terra o nel semenzaio in primavera, i semi di Tagete germinano in un tempo piuttosto veloce, solitamente pari a una o due settimane. Affinché ciò accada tuttavia, è molto importante conservare sempre i semi ad una temperatura di circa 15-25°C.
Quando fiorisce il Tagete
Il periodo di fioritura del Tagete dipende in misura piuttosto consistente dalle condizioni climatiche e dalla posizione geografica in cui viene coltivato. In alcune zone, se le temperature sono abbastanza miti, il Tagete può fiorire anche durante i mesi invernali. In altre aree invece, questa specie potrebbe non fiorire durante i mesi più caldi, a causa delle alte temperature e della scarsità di acqua.
Conclusioni
Pianificare per bene la semina e la messa a dimora del Tagete è un passaggio essenziale per ottenere fioriture abbondanti e durature. Se riuscirai a mettere in pratica tutte le cure che ti abbiamo elencato nel corso della guida, siamo certi che le tue piante di Tagete fioriranno ininterrottamente per gran parte dell’anno, regalando al tuo giardino o al tuo balcone un tocco di colore in più.
Inoltre, ricorda che il Tagete presenta un profumo piuttosto sgradevole, capace di tenere alla larga diverse specie di insetti e di parassiti. Per questo motivo, ricordati di pianificare con cura in quale spazio disporlo. Così facendo, potrai beneficiare della sua presenza e godere di raccolti abbondanti di frutti ed ortaggi, senza dover ricorrere all’uso massiccio pesticidi o altri prodotti chimici.